Incontro con Donato Di Poce, autore del recente “ARTAUD. Il poeta e il suo doppio” (I Quaderni del Bardo, Lecce, 2019), presenta la forza e le originalità dell’autore francese nella dimensione plurilinguistica e devozionale della sua opera poetica. Conosciuto come autore di teatro, Artaud è infatti anche autore di versi (suo il Van Gogh il suicidato della società, “da leggere quasi con le lacrime agli occhi sino all’ultimo rigo”).
Dalla prefazione: “… Personalmente individuo in Artaud le seguenti poetiche: la scrittura Automatica visionaria-alchemica, l’invettiva metalinguistica di rivolta antigrammaticale, l’animismo escrementale, la poesiaTOTALE e pittogrammatica, l’anarchismo polisemico creativo e rigeneratore, l’ecolalia primordiale e battesimale. E potremmo proseguire, ma fermiamoci qui che ce n’è abbastanza per poeti, linguisti e studiosi per anni a venire, senza dimenticare di accennare al corpo polisemico in abluzione incantatoria e magica, e al plurilinguismo idiomatico ferito…”
Modera Tomaso Kemeny.