Incontro aperto

Una lezione in più A OTTOBRE

«Nostro padre si decise per il gorgo, e in tutta la nostra grossa famiglia soltanto io capii, che avevo nove anni ed ero l’ultimo».

Perché nel “Gorgo” Beppe Fenoglio utilizza l’aggettivo “grossa” e non “grande” o “numerosa” per descrivere la famiglia?

«Io tiro fuori la lingua, lui affonda una mano in tasca, ne estrae un coltellino a serramanico, lo apre e con la lama mi sfiora la lingua».

Perché all’inizio di “La lingua salvata” Elias Canetti parla di “un coltellino a serramanico”? Dal punto di vista di un bambino è credibile?

«Beh?».

«Le bambole» disse Lila.

«Che bambole?».

«Le nostre».

«Qua non ci servono le bambole vostre».

Perché Elena Ferrante ripete la parola “bambole”? Non è sconsigliato farlo?

Nei nostri laboratori prestiamo attenzione ai grandi testi della letteratura e a quelli degli allievi. Prendiamo un capolavoro e lo leggiamo e commentiamo insieme per un’ora, cercando di capire perché è bello.  Poi facciamo lo stesso con i testi degli allievi.

Imparare a leggere significa imparare a scrivere.

Prenotati per la lezione gratuita a laboratorio@fondazionemondadori.it

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