Il 3 aprile 1934 Mussolini firmò una circolare diretta ai prefetti con cui ordinava a tutti gli editori di consegnare alla prefettura tre copie di qualsiasi pubblicazione avessero stampato: fu la svolta radicale che consegnò al regime il progressivo controllo dei contenuti di tutta l’editoria nazionale e da cui qualche anno più tardi sarebbe scaturita la normativa razziale e antiebraica.
Presso il Laboratorio Formentini per l’editoria viene allestita una mostra, in accompagnamento al volume di Giorgio Fabre Il censore e l’editore. Mussolini, i libri, Mondadori, curata da Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori: una selezione di documenti e volumi tra quelli indagati da Giorgio Fabre e citati nell’opera, che analizza tutte le operazioni censorie subite dalla casa editrice. I materiali in mostra appartengono all’Archivio storico Mondadori editore, che ha raccolto una preziosa testimonianza del sistema censorio librario e dei rapporti intercorsi all’epoca tra il regime e la casa editrice.
In occasione dell’uscita del volume e dell’inaugurazione della mostra, viene anche ospitato un incontro per raccontare il sistema censorio progressivamente vigente in epoca fascista a partire dalla fine degli anni Venti.
L’iniziativa è organizzata nell’ambito della Banned Books Week, settimana mondiale dedicata al tema della censura, a cui partecipa anche Milano in qualità di città creativa Unesco per la letteratura.