Con i suoi pennelli triplo zero, Gabriella Gallerani (Milano, 1942) ha illustrato per quasi mezzo secolo le copertine e le pagine delle principali pubblicazioni italiane dedicate alla natura, e non solo. Dalle tavole interne e copertine per le «Guide alla natura d’Italia» di Arnoldo Mondadori (1969-80) alle oltre 100 copertine della rivista «Gardenia» (Giorgio Mondadori, 1985-95), dalle copertine per romanzi di Rizzoli e Sonzogno (sono 48 quelle per i romanzi di Liala) e quelle per la rivista «Il mio vino» (2002-04) alle centinaia di illustrazioni per «Il mio cavallo» (1997-99), «Il mio giardino» (1997-2003) e «Giardini» (2000-13) fino alla monografia Alfagatto (Officina Libraria, 2013), l’arte mimetica di Gabriella Gallerani, dove ogni animale è dipinto pelo per pelo e piuma per piuma e le gocce di rugiada ingannano l’occhio più avvertito, la consacra come una delle più grandi illustratrici botaniche e zoologiche d’Italia.
La mostra al Laboratorio Formentini per l’editoria ripercorre per nuclei la sua produzione, presentando un’ampia selezione degli oltre mille originali, insieme a bozzetti, pubblicazioni e oggetti che permettono di seguire il processo creativo in ogni fase, in un giardino virtuale abitato da piccoli animali e brulicante di vita e bellezza. Nel giardino di Gabriella si rinnova a ogni illustrazione la gara illusionistica tra Zeusi e Parrasio: non stupirebbe veder posarsi sui suoi fiori dipinti una farfalla vera, o una coccinella confondersi con quelle a tempera e acquarello, così come le lucertole che fanno capolino tra le foglie potrebbero prendere vita e guizzare via d’improvviso. È un giardino vivido di colori e profumi, che rivaleggia per definizione e realismo con la fotografia ma che in più, in anni in cui photoshop non esisteva ancora e gli illustratori erano i re incontrastati nell’editoria e nella pubblicità (qualche decade fa…), si compone e articola in paesaggi e insiemi che sono “veri” senza per forza essere “reali”.
Il 21 marzo, durante l’inaugurazione della mostra, è presente anche l’autrice col pubblico in sala, per una presentazione informale e una visita alla mostra.