La pratica di far tradurre un testo a partire da una sua versione tradotta piuttosto che dall’originale è ancora diffusa, ma quali sono le ragioni che spingono alcuni editori a scegliere questa soluzione, e in quali casi specifici accade? Perché un autore chiede all’editore straniero di usare una traduzione particolarmente fortunata come base per quelle successive, e che percezione ha di quel testo ponte? Quali sono le difficoltà da affrontare per un traduttore che deve lavorare su una versione non originale e che magari non conosce affatto la lingua e la cultura del testo di origine? Ci sono aree linguistiche più interessate da questo fenomeno?
Se ne parla insieme a Ada Arduini, traduttrice dall’inglese, Giacomo Longhi, traduttore e studioso della cultura araba e persiana, Francesco Pacifico, autore (e traduttore) italiano tradotto all’estero e Francesca Varotto, responsabile narrativa straniera di Marsilio. Modera l’incontro Laura Cangemi.
L’incontro è aperto a tutti, registrandosi al modulo https://goo.gl/forms/k8oZRwyyefBYqiyt1