Prende avvio al Laboratorio Formentini per l’editoria “L’invenzione editoriale”, il ciclo di otto conversazioni dedicate ai libri latenti, resuscitati, traditi. La fantasia non è appannaggio esclusivo degli artisti: altrettanta se ne può trovare in chi li presenta al pubblico. L’invenzione editoriale, a cura di Mariarosa Bricchi, Giorgio Pinotti, Raffaella Poletti e Domenico Scarpa, mostra come avviene la scoperta di libri nascosti ma possibili, libri imprescindibili che non esistevano nelle intenzioni dei loro autori; parla del talento di trasformare e resuscitare storie, scrittori e persino interi generi letterari, ma anche della possibilità – a volte è accaduto – di sciuparli. Progetti trasformati in oggetti, racconti di scrittura ed editoria, avventure di laboratorio e bottega: otto appuntamenti per chi ama i libri ed è curioso di sapere come si fanno, si rifanno e si sfanno.
1952, Parigi: due editor s’incontrano per la prima volta. Nel lavorare insieme si accorgeranno che in loro giace, latente, uno scrittore: uno solo ma unico al mondo. 2002, Torino: contemplando il lavoro di quei due editor-scrittori, un nuovo editor si accorge che esso contiene, latente, un manuale di editoria e di scrittura: anch’esso unico, ma non certo l’unico tra i «libri latenti» in questo mondo