I motori di traduzione automatica si sono evoluti e stanno diventando uno strumento adattivo, che si adatta alle esigenze del traduttore in base alla tipologia di testi e argomenti che tratta. Inoltre, attraverso il post editing mirato, la macchina può addirittura apprendere e far evolvere le sue prestazioni per un supporto che si qualifica nel tempo. Una conferma che queste nuove tecnologie non si sostituiscono alla persona, ma la assistono in maniera sempre più completa, in un lavoro che rimane subordinato a competenze elevate e complesse. Competenze che restano il valore aggiunto da mettere in campo da parte del professionista.
Se ne riparla, a circa un anno di distanza dal precedente appuntamento, con Luisa Bentivogli, ricercatrice presso Fondazione Bruno Kessler di Trento nell’unità HLT-MT (Human Language Technology – Machine Translation).