{"id":3317,"date":"2020-03-20T16:32:42","date_gmt":"2020-03-20T15:32:42","guid":{"rendered":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/?post_type=event&p=3317"},"modified":"2020-07-03T16:12:05","modified_gmt":"2020-07-03T14:12:05","slug":"stelle-delleditoria-2","status":"publish","type":"event","link":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/eventi\/stelle-delleditoria-2\/","title":{"rendered":"Stelle dell’editoria – Poeti e poetesse I"},"content":{"rendered":"

Benvenuti su LaLaLab<\/a>, questa \u00e8 Stelle dell\u2019editoria<\/em>, la rubrica astrologica dedicata alla (ri)scoperta di scrittori, poeti, letture e protagonisti del mondo editoriale, disponibile a partire da oggi, tutti i luned\u00ec alle 16.30.<\/p>\n

A distanza di due giorni dalla Giornata mondiale della Poesia<\/strong>, noi vi proponiamo un oroscopo ispirato ai poeti e alle poetesse. Buona lettura!<\/p>\n

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ARIETE<\/strong><\/p>\n

Tra tutti i segni, l\u2019Ariete \u00e8 quello che maggiormente soffre la solitudine e la mancanza del contatto fisico. Perch\u00e9 \u00e8 un segno carnale e passionale che cerca di esprimere se stesso soprattutto attraverso il corpo. Pensiamo ad Alda Merini, dell\u2019Ariete, che nei suoi versi affronta liberamente il rapporto con la sessualit\u00e0: se nelle prime raccolte il corpo viene considerato un limite e l\u2019irrefrenabile desiderio sessuale viene guardato con biasimo, nella raccolta pi\u00f9 nota e importante, Terra Santa<\/em>, l\u2019uno e l\u2019altro vengono rimpianti (\u00ab…quando scrivo \/ chino il capo nella polvere \/ e anelo il vento, il sole, \/ e la mia pelle di donna \/ contro la pelle di un uomo\u00bb), il desiderio sessuale viene dichiarato (\u00abHo acceso un fal\u00f2 \/ nelle mie notti di luna \/ per richiamare gli ospiti \/ come fanno le prostitute \/ ai bordi di certe strade\u00bb) e l\u2019atto sessuale stesso viene infine esaltato: \u00abGli inguini sono la forza dell’anima \/[…] Perdersi nella giungla dei sensi, \/ asfaltare l’anima di veleno, \/ ma dagli inguini pu\u00f2 germogliare Dio\u00bb. Caro Ariete, torner\u00e0 il momento per esprimere tutta la tua sensualit\u00e0. Fino ad allora, lasciati ispirare dalla poetessa dei Navigli, che nella privazione ha trovato la pi\u00f9 alta espressione della sua anima. Scoprirai che l\u2019amore, come ogni altro sentimento, si pu\u00f2 esternare in modi molto diversi: scrivendo, leggendo, cantando… Qui<\/a> un bellissimo esempio.<\/p>\n

TORO<\/strong><\/p>\n

Capitano periodi, giorni, istanti in cui il Toro, affezionato alla solidit\u00e0 e prevedibilit\u00e0 della terra, si trovi improvvisamente sommerso dalle \u00abacque oscure\u00bb del dubbio. Ci\u00f2 avviene quando si trova ad affrontare situazioni che sfuggono al suo controllo e al suo sapere: situazioni che richiedono eccezionalmente supporto esterno, un appiglio, per trovare la forza di comprendere la crisi, superarla e riemergere, con una maggiore consapevolezza e la soddisfazione di aver riportato l\u2019equilibrio nella propria vita. Pensiamo a Margherita Guidacci, caro Toro: la poetessa \u00e8 riuscita a dare una struttura, un ordine al dolore, concependo una raccolta straordinaria: Neurosuite<\/em>, un viaggio nell\u2019inferno dell\u2019esperienza manicomiale che termina per\u00f2 con il ritorno nel \u00abchiaro mondo\u00bb, attraverso la conoscenza del dolore e la sua accettazione: \u00abDio mi ha chiamata ad arricchire il mondo \/ decretandone il semplice strumento: \/ basta un opaco granello di sabbia \/ e intorno il mio dolore iridescente!\u00bb<\/p>\n

Toro, noi crediamo che in questi giorni l\u2019aiuto possa arrivare proprio dalla poesia: recupera una raccolta di Margherita Guidacci, ad esempio, siamo sicuri ti sapr\u00e0 rincuorare.<\/p>\n

Potete cominciare da L\u2019acqua si lamenta<\/em>, la poesia letta dalla stessa Guidacci in occasione di una sfida poetica con Valerio Magrelli, durante la puntata<\/a> del programma L\u2019acquilone<\/em>.<\/p>\n

GEMELLI<\/strong><\/p>\n

I Gemelli sono il segno dell\u2019ambiguit\u00e0. Possono dire una cosa e pensarne un\u2019altra, esprimere un\u2019opinione e contraddirsi un attimo dopo. In loro difesa, possiamo sostenere che non dipenda dalla una subdola volont\u00e0, ma dalla loro natura. Un poeta del segno? Ma Walt Whitman naturalmente! Ricorderete questi celebri versi: \u00abMi contraddico? Benissimo, allora mi contraddico. Io sono vasto, contengo moltitudini.\u00bb<\/p>\n

Nella sua Foglie d\u2019erba<\/em>, che dalle 12 poesie dell\u2019edizione originaria (1855) raggiunse le oltre 400 di quella definitiva (1891-92), il poeta raccolse componimenti diversi per temi, concezione e stile, arrivando a intonare un canto che celebra tutto il Creato: \u00abIo celebro me stesso, e canto me stesso \/ e ci\u00f2 che io presumo, tu presumerai \/ perch\u00e9 ogni atomo che mi appartiene, appartiene anche a te\u00bb, \u00abSiamo ci\u00f2 che l\u2019atmosfera \u00e8, trasparente, ricettiva, \/ pervia, impervia, \/ siamo neve, pioggia, freddo, buio, siamo ogni prodotto, \/ ogni influenza del globo\u00bb.<\/p>\n

In tutto questo, per\u00f2, cari Gemelli, correte anche il rischio di perdervi, di affrontare nella vostra libert\u00e0, nella possibilit\u00e0 di dire ed essere tutto, un senso di vuoto, di superficialit\u00e0. Quando questo avviene, fate riferimento al grande poeta americano: \u00abChe cosa c\u2019\u00e8 di buono in tutto questo, ahim\u00e8, ah vita? \/ Risposta. \/ Che tu sei qui \u2013 che esiste la vita e l\u2019individuo, \/ Che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuirvi con un verso\u00bb.<\/a><\/p>\n

Per conoscere meglio l\u2019America di Walt Whitman potete ascoltare questo podcast<\/a>, a cura di Mario Corona.<\/p>\n

CANCRO<\/strong><\/p>\n

Arguto e tenace, il Cancro tende a rilevare le informazioni essenziali della realt\u00e0, compiendo al contempo un processo di selezione che lo porta a scartare categoricamente il superfluo. Un modus operandi<\/em> che applica placidamente a ogni aspetto della propria vita, apparendo spesso inflessibile, imperturbabile. Ma quella del Cancro \u00e8 solo apparenza, perch\u00e9 la vera lotta avviene all\u2019oscuro, nel dietro le quinte, e forse anche inconsciamente. Ci\u00f2 che restituisce all\u2019esterno, e a se stesso, \u00e8 solamente l\u2019esito, il risultato di una spietata pulizia dal dramma, che nessuno pu\u00f2 pi\u00f9 contestare. Ed ecco che il suo stile di vita si presenta al mondo molto pi\u00f9 semplice, pi\u00f9 impermeabile, di quello che \u00e8 realmente: \u00abNon c\u2019\u00e8 fine al mio stupore, al mio tacerlo. \/ Ascolta \/ come mi batte forte il tuo cuore\u00bb, scrive la poetessa polacca Wislawa Szymborska, i cui versi, caratterizzati dalla linearit\u00e0 e dall\u2019assenza di artificio, esprimono la meraviglia derivata dall\u2019attenzione alle piccole cose e confessano \u2013 come in questo caso \u2013 la tendenza a tacerla.<\/p>\n

Cari lettori, crediamo sia giunto il momento di riprendere in mano le poesie della Szymborska, per indagare e comprendere cosa \u2013 e quanto \u2013 si possa celare dietro l\u2019apparente semplicit\u00e0 dei nostri amici Cancro. A cominciare da questo documentario<\/a>.<\/p>\n

LEONE<\/strong><\/p>\n

\u00abNel mio cuore c\u2019\u00e8 un uccello azzurro \/ che vuole uscire, \/ ma con lui sono inflessibile, \/ gli dico: rimani dentro, non voglio che \/ nessuno ti veda\u00bb recita la prima strofa di Bluebird<\/em> (L\u2019uccello azzurro, di cui di suggeriamo una versione animata<\/a>), una delle poesie pi\u00f9 note di Charles Bukowski, pubblicata per la prima volta nel 1992 nella raccolta Last night of the Earth Poems<\/em> (Le poesie dell\u2019ultima notte della Terra). L\u2019\u00abuccello azzurro\u00bb simboleggia il dolore che il poeta vuole tenere nascosto al resto del mondo. Cos\u00ec stringe un \u00abpatto segreto\u00bb con lui: lo libera solo la notte, quando tutti dormono. (\u00abGli dico: lo so che ci sei, \/ non essere triste \/ poi lo rimetto a posto, \/ ma lui l\u00ec dentro un pochino canta, \/ non lo faccio morire del tutto, \/ e dormiamo insieme cos\u00ec \/ col nostro patto segreto, \/ ed \u00e8 cos\u00ec grazioso da far piangere \/ un uomo, ma io non piango, \/ e voi?\u00bb)<\/p>\n

Caro Leone, sei noto per il tuo orgoglio, il tuo coraggio e la tua risolutezza, ma a tutti \u00e8 concesso un momento di debolezza. Esprimi le tue emozioni, apriti, nessuno ti giudicher\u00e0!<\/p>\n

Per conoscere meglio la figura di Bukowski e il suo pensiero, potete leggere la Frankenstein Interview<\/a> realizzata da Rivista Studio, un collage di risposte date dal poeta in 20 diverse interviste.<\/p>\n

VERGINE<\/strong><\/p>\n

Le persone del segno devono costantemente fare i conti con l\u2019ossessione della programmazione: non importa che si tratti di una singola giornata, di una vacanza, di un piano di lavoro o di un\u2019intera vita; tutto dev\u2019essere regolato da scadenze e condizioni. Questo Vergine, come avrai gi\u00e0 imparato, non pu\u00f2 applicarsi ai sentimenti, motivo per cui: 1. ti senti a volte sopraffare da essi; 2. trovi difficile ed estenuante gestire i rapporti; 3. ti senti spesso solo e incompreso, vinto nella tua intelligenza dall\u2019incontrollabile \u2013 e quindi insopportabile \u2013 sfera emotiva.<\/p>\n

Se cerchi comprensione, cara Vergine, la troverai nella lettura delle poesie di Cesare Pavese, uno dei maggiori intellettuali del dopoguerra, rimasto profondamente ferito dalle delusioni delle proprie relazioni sentimentali, ultima quella con l\u2019attrice americana Constance Dowling, che ha ispirato la raccolta Verr\u00e0 la morte e avr\u00e0 i tuoi occhi<\/em> (pubblicata postuma nel 1951).<\/p>\n

Se cerchi una soluzione al problema, invece, ti consigliamo di cercarla nelle poesie di un Toro o di un Cancro (leggi sopra).<\/p>\n

Per conoscere meglio la figura di Cesare Pavese ti consigliamo questi contenuti<\/a>.<\/p>\n

BILANCIA<\/strong><\/p>\n

Ricordate la poesia I limoni <\/em>di Eugenio Montale? Il componimento si apre con una presa di distanza dall\u2019artificio e dall\u2019erudizione ostentata: alle \u00abpiante dai nomi poco usati\u00bb, come bossi ligustri e acanti, scelte dai \u00abpoeti laureati\u00bb, Montale preferisce le strade che portano ai fossi erbosi, dove i ragazzi agguantano nelle pozzanghere quasi secche piccole anguille, i sentieri che seguono gli orli dei fossi, discendono tra i ciuffi delle canne e si immettono negli orti, tra gli alberi di limoni.<\/p>\n

Proprio l\u2019odore dei limoni, un odore semplice legato alla terra, \u00e8 la sua ricchezza, la ricchezza della gente comune, una tregua dai conflitti interiori e dalle sofferenze.<\/p>\n

Ovunque tu ti trovi, cara Bilancia, sia pure in una citt\u00e0 rumorosa, \u00abdove l\u2019azzurro si mostra soltanto a pezzi\u00bb, il tuo compito \u00e8 quello di trovare il \u00abgiallo dei limoni\u00bb, qualcosa che ti regali un senso di pace e serenit\u00e0 (la poesia, per esempio?).<\/p>\n

Qui<\/a> invece tre poesie lette e commentate dal poeta.<\/p>\n

SCORPIONE<\/strong><\/p>\n

Sylvia Plath, la poetessa-icona americana, scrisse le quaranta poesie di Ariel<\/em>, la sua raccolta pi\u00f9 famosa (pubblicata postuma nel 1965), nell\u2019arco di due mesi: \u00abVivo come una spartana, scrivo in preda a una febbre e produco quello che per anni avevo chiuso a chiave dentro di me. Mi sento stordita e molto fortunata. Continuavo a dirmi che ero il tipo che riusciva solo a scrivere quando era tranquilla e in pace, ma non \u00e8 vero, la musa \u00e8 venuta qui, adesso che Ted se n\u2019\u00e8 andato\u00bb. S\u00ec, l\u2019ispirazione giunse solo dopo la separazione dal marito, il poeta Ted Hughes, che non volle interrompere la relazione con l\u2019amante, Assia Wevill. Perch\u00e9 ti sto raccontando la storia di Sylvia Plath<\/a>, Scorpione? Perch\u00e9 il suo caso porta alla luce un problema comune alle persone del tuo segno: l\u2019incapacit\u00e0 di comunicare le emozioni. Vi tenete tutto dentro, lasciate che ribolla al vostro interno, fino al giorno in cui esplodete.<\/p>\n

Caro Scorpione, ti affidiamo un compito per questo periodo: ritagliati il tempo per condividere le tue emozioni, i tuoi dubbi, le tue preoccupazioni, con garbo e pacatezza. Noi ne siamo certi: far\u00e0 bene a te, e a chi ti sta intorno.<\/p>\n

SAGITTARIO<\/strong><\/p>\n

Ti vediamo, caro Sagittario, programmare istericamente viaggi per i prossimi tre anni. Non ti biasimiamo, ma vogliamo provare ad aiutarti. Come? Attraverso la poesia. Sicuramente avrai sentito parlare di Emily Dickinson<\/a>, la poetessa che dopo i trent\u2019anni scelse di recludersi in una stanza nella casa paterna ad Amherst, nel Massachusetts. Pare che parlasse con i rari visitatori attraverso lo spiraglio della porta! Penserai che le bizzarre scelte di una donna vittoriana non abbiano niente a che fare con te, e che anzi contrastino con il tuo spirito ribelle, ma ti sbagli: primo, perch\u00e9, nonostante sia a lungo passata \u2013 a causa della manipolazione messa in atto dai familiari dopo la sua morte \u2013 l\u2019immagine della timida zitella, dagli anni \u201970, grazie al lavoro di autori e critici, la personalit\u00e0 tutt\u2019altro che pallida della Dickinson \u00e8 riemersa, portando alla luce passione, erotismo e ribellione; secondo, perch\u00e9 la scelta dell\u2019isolamento altro non era che affermazione della propria libert\u00e0. Nel suo piccolo angolo di mondo, Emily Dickinson esplor\u00f2 ogni particella della sua anima e arriv\u00f2 a toccare ogni aspetto della realt\u00e0, dai grandi temi esistenziali (amore, morte, eternit\u00e0) a quelli pi\u00f9 piccoli, nascosti sotto l\u2019apparente banalit\u00e0 quotidiana (\u00abMi annodo il cappello \u2012 mi aggiusto lo scialle \u2012 \/ I piccoli doveri della vita \u2012 precisi \u2012 \/ li compio come se anche il pi\u00f9 insignificante\/ fosse immenso per me\u00bb).<\/p>\n

Lasciati ispirare dai versi di Emily Dickinson, Sagittario, e ricorda: quello che stai compiendo \u00e8 solo un altro tipo di viaggio.<\/p>\n

CAPRICORNO<\/strong><\/p>\n

Nel 1897 sulla rivista Il Marzocco<\/em>, Giovanni Pascoli pubblicava i primi capitoli de Il fanciullino<\/em>, scritto in cui dava una definizione della poesia ed esplicitava la poetica del fanciullino, simbolo di quella candida innocenza che sopravvive nell\u2019uomo adulto e delle potenzialit\u00e0 latenti di scrittura poetica nel fondo dell\u2019animo umano. Il fanciullino, infatti:<\/p>\n