{"id":3958,"date":"2020-09-11T15:06:20","date_gmt":"2020-09-11T13:06:20","guid":{"rendered":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/?post_type=event&p=3958"},"modified":"2020-10-05T15:59:50","modified_gmt":"2020-10-05T13:59:50","slug":"stelle-delleditoria-16","status":"publish","type":"event","link":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/eventi\/stelle-delleditoria-16\/","title":{"rendered":"Stelle dell’editoria – Incipit"},"content":{"rendered":"

Benvenuti su\u00a0LaLaLab<\/a>, questa \u00e8\u00a0Stelle dell\u2019editoria<\/em>, la rubrica astrologica dedicata alla (ri)scoperta di scrittori, poeti, letture e protagonisti del mondo editoriale.<\/p>\n

In occasione del quinto anniversario del Laboratorio e della sua recente riapertura al pubblico, dedichiamo il primo oroscopo del LaLaLab mensile ai nuovi inizi, ispirandoci agli incipit letterari.<\/p>\n

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ARIETE<\/strong><\/p>\n

\u00abEra il migliore di tutti i tempi, era il peggiore di tutti i tempi, era il secolo della saggezza, era il secolo della stoltizia, era l\u2019epoca della fede, era l\u2019epoca dell\u2019incredulit\u00e0, era la stagione della Luce, era la stagione delle Tenebre, era la primavera della speranza, era l\u2019inverno della disperazione, avevamo tutto dinanzi a noi, non avevamo nulla dinanzi a noi, andavamo dritti dritti al Cielo, andavamo dritti dritti dalla parte opposta: in breve, il periodo era tanto simile al presente che alcune delle sue pi\u00f9 clamorose autorit\u00e0 insistevano affinch\u00e9 se ne parlasse soltanto al superlativo sia nel bene sia nel male\u00bb. (Charles Dickens, Racconto di due citt\u00e0<\/em>)<\/p>\n

Pare sia iniziato proprio cos\u00ec il tuo settembre, caro Ariete, non come un punto di partenza ma come l\u2019arrivo a un incrocio che combina il meglio e il peggio della tua vita. Ai nuovi entusiasmi corrispondono nuove paure, ai nuovi impegni nuove responsabilit\u00e0\u2026 e cos\u00ec ti scopri frastornato, come se ti trovassi sulle montagne russe e non potessi, n\u00e8 volessi scendere. Arriver\u00e0, tuttavia, il momento di fermare la giostra: scoprirai, allora, che vivere le esperienze, negative e positive, alla loro massima intensit\u00e0 \u00e8 il modo pi\u00f9 veloce per crescere e migliorare.<\/p>\n

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TORO<\/strong><\/p>\n

\u00abCominci\u00f2 con un numero sbagliato, tre squilli di telefono nel cuore della notte e la voce all\u2019apparecchio che chiedeva di qualcuno che non era lui. Molto tempo dopo, quando fu in grado di pensare a ci\u00f2 che gli era accaduto, avrebbe concluso che nulla era reale tranne il caso. Ma questo fu molto tempo dopo. All\u2019inizio, non c\u2019erano che il fatto e le sue conseguenze. La questione non \u00e8 se si sarebbero potuti sviluppare altrimenti o se invece tutto fosse gi\u00e0 stabilito a partire dalla prima parola detta dallo sconosciuto. La questione \u00e8 la storia in s\u00e9: che abbia significato o meno, non spetta alla storia spiegarlo\u00bb. (Paul Auster, Citt\u00e0 di vetro<\/em>)<\/p>\n

Crediamo, caro Toro, tu stia adottando una nuova prospettiva, un nuovo approccio alla vita, nella convinzione che sia arrivato il momento di scartare i \u201cse\u201d, i \u201cma\u201d, i \u201ccome\u201d e i \u201cperch\u00e9\u201d dal tuo repertorio. Potremmo convertire l\u2019ultima frase della citazione in: ci\u00f2 che conta per te ora \u00e8 la vita in s\u00e9: che abbia significato o meno, non spetta a te spiegarlo. Avanti tutta, allora, senza dubbi, drammi e incertezze: siamo appena all\u2019inizio e il traguardo \u00e8 gi\u00e0 in vista, il trofeo a portata di mano.<\/p>\n

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GEMELLI<\/strong><\/p>\n

\u00abNei miei anni pi\u00f9 giovani e vulnerabili mio padre mi diede un consiglio che non ho mai smesso di considerare. \u201cOgni volta che ti sentirai di criticare qualcuno\u201d, mi disse, \u201cricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto i tuoi stessi vantaggi\u201d\u00bb. (F. S. Fitzgerald, Il grande Gatsby<\/em>)<\/p>\n

Ecco, cari Gemelli, il consiglio che ci sentiamo di condividere con voi, mettendovi per\u00f2 in guardia dagli approfittatori. Sospendere il giudizio pu\u00f2 rivelarsi estremamente saggio in alcune situazioni, estremamente pericoloso in altre. Crediamo comunque valga la pena allenarsi a discernere le prime dalle seconde. Nelle prossime settimane riprendete in mano un \u201ccaso\u201d, una di quelle persone che avete precocemente etichettato come \u201cnegativa\u201d in base a un suo comportamento, a una sua scelta, e cercate di capire le sue motivazioni. Potreste, da questa scoperta, guadagnare una piccola fortuna.<\/p>\n

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CANCRO<\/strong><\/p>\n

\u00abMa indove erano andate a finire quelle prime marinate nelle quali, appena arrisbigliato, si sintiva attraversato da una speci di correnti di filicit\u00e0 pura, senza motivo?
\nNon si trattava del fatto che la jornata s\u2019appresentava priva di nuvole e vento e tutta tirata a lucito dal sole, no, era un\u2019altra sensazione che non dipinniva dalla so natura di meteoropatico, a volersela spiegare era come un sintirisi in armonia con l\u2019universo criato, perfettamente sincronizzato a un granni ralogio stillare ed esattamente allocato nello spazio, al punto priciso che gli era stato destinato fino dalla nascita.
\nMinchiate? Fantasie? Possibile\u00bb. (Andrea Camilleri, Le ali della sfinge<\/em>)<\/p>\n

S\u00ec, possibili fantasie, ma noi crediamo sia pura realt\u00e0: vi trovate proprio nel posto giusto al momento giusto, questo sentite, e avete ragione. Tutte le sbandate, i deragliamenti, le false scorciatoie, vi hanno infine riportato sui giusti binari e condotto nella giusta stazione. Qui, cari Cancerini, siete pronti per ripartire. Sicuri, determinati, consapevoli dei vostri punti di forza e delle recenti conquiste. Finalmente possiamo prevedere per voi un percorso senza ostacoli.<\/p>\n

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LEONE<\/strong><\/p>\n

\u00abSuccedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa\u2026 e la vedeva. \u00c8 una cosa difficile da capire. Voglio dire\u2026 Ci stavamo in pi\u00f9 di mille, su quella nave, tra ricconi in viaggio, e emigranti, e gente strana, e noi\u2026 Eppure c\u2019era sempre uno, uno solo, uno che per primo\u2026 la vedeva. Magari era l\u00ec che stava mangiando, o passeggiando, semplicemente, sul ponte\u2026 magari era l\u00ec che si stava aggiustando i pantaloni\u2026 alzava la testa un attimo, buttava un occhio verso il mare\u2026 e la vedeva. Allora si inchiodava, l\u00ec dov\u2019era, gli partiva il cuore a mille, e, sempre, tutte le maledette volte, giuro, sempre, si girava verso di noi, verso la nave, verso tutti, e gridava (piano e lentamente): l\u2019America. Poi rimaneva l\u00ec, immobile come se avesse dovuto entrare in una fotografia, con la faccia di uno che l\u2019aveva fatta lui, l\u2019America. La sera, dopo il lavoro, e le domeniche, si era fatto aiutare dal cognato, muratore, brava persona\u2026 prima aveva in mente qualcosa in compensato, poi\u2026 gli ha preso un po\u2019 la mano, ha fatto l\u2019America\u2026\u00bb (Alessandro Baricco, Novecento<\/em>)<\/p>\n

Caro Leone, hai visto l\u2019America? Noi pensiamo di s\u00ec. Forse, nel tuo, l\u2019hai perfino fatta l\u2019America. Non ci sorprenderebbe scoprire che ti \u00e8 sfuggita la mano a lavoro e che nel giro di pochi mesi hai fatto i progressi di una vita. Questo, infatti, \u00e8 per te il periodo della raccolta: quello che hai seminato nei mesi precedenti sta dando finalmente i suoi frutti, dolci e abbondanti frutti. Un solo consiglio: ricordati di goderne.<\/p>\n

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VERGINE<\/strong><\/p>\n

\u00abFu in una mattina di sole gelido, a rasoiate sui vetri com\u2019\u00e8 tipico di certi inverni torinesi, che Saverio Piumatti, specchiandosi in bagno, vide sul proprio volto un\u2019ombra di losca malinconia.
\nDestino, apriti. Mondo, fatti capire. Cos\u00ec avrebbe potuto fronteggiare la solita levataccia il giovane Saverio, ventinovenne e proprietario di un taxi quasi nuovo. Perch\u00e9 era creatura abile con le parole, e pronta a innumerevoli fantasie.
\nRipose invece ordinatamente gli arnesi da barba e torn\u00f2 a letto, deciso ad alzarsi mai pi\u00f9.\u00bb (Giovanni Arpino, Il primo quarto di luna<\/em>)<\/p>\n

Ecco, care Vergini, cosa non dovete fare. \u00abDestino, apriti. Mondo, fatti capire\u00bb questo continuate a supplicare, e nessuno vi pu\u00f2 accontentare. Il vostro scontento \u00e8 comprensibile, ma non \u00e8 il momento di abbattersi. Presto, se vi manterrete salde e determinate, avrete le risposte che cercate: probabilmente, il destino non si sveler\u00e0 completamente davanti ai vostri occhi, n\u00e9 il mondo apparir\u00e0 del tutto comprensibile, ma voi capirete cosa dovete fare, quale strada percorrere. Non occorre comprendere tutto, cause e ragioni dei fatti accaduti nella vostra vita. In questo momento sar\u00e0 sufficiente comprendere voi stesse. Chi siete, indipendentemente da quello che fate.<\/p>\n

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BILANCIA<\/strong><\/p>\n

\u00abSeduto davanti allo specchio, nella camera da letto situata al secondo piano, era intento ad abbozzare le linee del proprio viso: le guance scarne, con l’ossatura prominente, la fronte ampia e piatta, le orecchie dall’attaccatura eccessivamente arretrata, i capelli scuri che venivano avanti in ciocche ricciute e disordinate, i grandi occhi color d’ambra sulle palpebre pesanti.
\n\u2014 I miei lineamenti non sono ben disegnati \u2014 pens\u00f2 il fanciullo tredicenne, immerso in una seria concentrazione. \u2014 La testa \u00e8 sproporzionata, con la fronte che sopravanza la bocca e il mento. Qualcuno avrebbe dovuto usare un filo a piombo.\u00bb (Irving Stone, Il tormento e l\u2019estasi<\/em>)<\/p>\n

Queste sono le vostre preoccupazioni in questo momento: il vostro occhio critico si \u00e8 risvegliato e ora notate tutte le imperfezioni della vostra vita. Calma, care Bilance, non andateci troppo pesanti. Le imperfezioni, le storture, i nei hanno motivo di esistere, fanno parte di ognuno di noi e ci distinguono gli uni dagli altri. Quelli che ora aborrite come difetti, fisici o caratteriali, sono in realt\u00e0 segni che vi contraddistinguono e che caratterizzano la vostra esistenza.
\nIl compito per le prossime settimane sar\u00e0 proprio acquisire questa consapevolezza.<\/p>\n

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SCORPIONE<\/strong><\/p>\n

\u00abCi sono, nell\u2019aria che respiriamo, i cosiddetti gas inerti. Portano curiosi nomi greci di derivazione dotta, che significano \u00abil Nuovo\u00bb, \u00abil Nascosto\u00bb, \u00abl\u2019Inoperoso\u00bb, \u00ablo Straniero\u00bb. Sono, appunto, talmente inerti, talmente paghi della condizione, che non interferiscono in alcuna reazione chimica, non si combinano con alcun altro elemento, e proprio per questo motivo sono passati inosservati per secoli: solo nel 1962 un chimico di buona volont\u00e0, dopo lunghi ed ingegnosi sforzi, \u00e8 riuscito a costringere lo Straniero (lo xenon) a combinarsi fugacemente con l\u2019avidissimo, vivacissimo fluoro, e l\u2019impresa \u00e8 apparsa talmente straordinaria che gli \u00e8 stato conferito il Premio Nobel. Si chiamano anche gas nobili, e qui ci sarebbe da discutere se veramente tutti i nobili siano inerti e tutti gli inerti siano nobili; si chiamano infine anche gas rari, bench\u00e9 uno di loro, l\u2019argon, l\u2019Inoperoso, sia presente nell\u2019aria nella rispettabile proporzione dell\u20191 per cento: cio\u00e8 venti o trenta volte pi\u00f9 abbondante dell\u2019anidride carbonica, senza la quale non ci sarebbe traccia di vita su questo pianeta\u00bb. (Primo Levi, Il sistema periodico<\/em>)<\/p>\n

Ti chiederai, caro Scorpione, come questo incipit possa rappresentarti. Vedi, come ai gas inerti, nobili, rari, anche a te potrebbero affibbiare in questo periodo aggettivi che nella realt\u00e0 poco o niente hanno a che fare con te. Potrebbero definirti \u201cegoista\u201d, mentre chi ti conosce sa della tua generosit\u00e0, \u201cstrano\u201d o \u201cdiverso\u201d (e chi stabilisce la normalit\u00e0?), o magari \u201cambiguo\u201d e invece sei solo pensieroso. A volte, penserai, \u00e8 meglio passare inosservati. Sbagli, questo \u00e8 semplicemente il momento di passare sopra ogni giudizio esterno e concentrarti sul tuo percorso. A definirti saranno i fatti.<\/p>\n

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SAGITTARIO<\/strong><\/p>\n

\u00abChiamatemi Ismaele. Qualche anno fa – non importa ch’io vi dica quanti – avendo poco o punto denaro in tasca e niente che particolarmente m’interessasse a terra, pensai di mettermi a navigare per un po’, e di vedere cos\u00ec la parte acquea del mondo\u00bb. (Herman Melville, Moby Dick<\/em>)<\/p>\n

No, caro Sagittario, non abbiamo scelto uno degli incipit pi\u00f9 celebri di sempre per suggerirti un viaggio. Vogliamo spingerti a considerare strade, esperienze che non puoi trovare sotto il tuo naso, a portata di mano, ma che richiedono uno sforzo, una ricerca. Potresti aver immaginato cos\u00ec intensamente e cos\u00ec a lungo il tuo candido futuro da aver trascurato le mille alternative che la vita pu\u00f2 ancora offrirti. Se ti trovi nella condizione di poter decidere, corri il rischio, lanciati in una nuova avventura, sperimenta nuove attivit\u00e0, metti alla prova diverse abilit\u00e0.
\nIl compito per questo mese \u00e8 rispolverare la curiosit\u00e0 e l\u2019intraprendenza.<\/p>\n

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CAPRICORNO<\/strong><\/p>\n

\u00abA lungo, mi sono coricato di buonora. Qualche volta, appena spenta la candela, gli occhi mi si chiudevano cos\u00ec in fretta che non avevo il tempo di dire a me stesso: “Mi addormento”. E, mezz’ora pi\u00f9 tardi, il pensiero che era tempo di cercar sonno mi svegliava; volevo posare il libro che credevo di avere ancora fra le mani, e soffiare sul lume; mentre dormivo non avevo smesso di riflettere sulle cose che poco prima stavo leggendo, ma le riflessioni avevano preso una piega un po’ particolare; mi sembrava d’essere io stesso quello di cui il libro si occupava: una chiesa, un quartetto, la rivalit\u00e0 di Francesco I e Carlo V.\u00bb (Marcel Proust, Dalla parte di Swann<\/em>)<\/p>\n

Caro Capricorno, questo sar\u00e0 per te il mese dell\u2019autoriflessione. Si fa sempre pi\u00f9 pressante, infatti, il bisogno di analizzare la tua vita, ripercorrere le scelte fatte e le decisioni prese negli ultimi anni per individuare l\u2019intoppo che non ti ha n\u00e9 fermato n\u00e9 lasciato indenne.
\nCrediamo sia arrivato il momento di rimuovere quel sassolino dalla scarpa: vedrai, il tragitto risulter\u00e0 finalmente piacevole e la meta non sembrer\u00e0 pi\u00f9 tanto lontana.<\/p>\n

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ACQUARIO<\/strong><\/p>\n

\u00ab2 novembre<\/p>\n

Sono stato cordialmente invitato a far parte del realismo viscerale. Naturalmente, ho accettato. Non c’\u00e8 stata cerimonia di iniziazione. Meglio cos\u00ec.<\/p>\n

3 novembre<\/p>\n

Non so bene in cosa consista il realismo viscerale. Ho diciassette anni, mi chiamo Juan Garc\u00eda Madero, sono al primo semestre di giurisprudenza. Io non volevo studiare giurisprudenza, bens\u00ec lettere, per\u00f2 mio zio insisteva e alla fine ho dovuto cedere. Sono orfano. Diventer\u00f2 avvocato. Fu questo quel che dissi a mio zio e a mia zia e poi mi chiusi in camera e piansi tutta la notte. O almeno una buona parte. Poi, con apparente rassegnazione, entrai alla gloriosa Facolt\u00e0 di Giurisprudenza, ma dopo un mese mi iscrissi al seminario di poesia di Julio C\u00e9sar \u00c1lamo, alla Facolt\u00e0 di Lettere e Filosofia, e cos\u00ec conobbi i realvisceralisti, o viscerrealisti o perfino vicerealisti, come a volte gradiscono farsi chiamare\u00bb. (Roberto Bola\u00f1o, I detective selvaggi<\/em>)<\/p>\n

Caro Acquario, temiamo che \u2013 contrariamente alla tua natura \u2013 anche tu come Juan Garc\u00eda Madero stia assecondando i desideri e le aspettative di altre persone. Forse per paura? Forse per senso del \u201cdovere\u201d? Poco importa, perch\u00e9 da questo mese i tuoi veri progetti busseranno alla porta e pretenderanno la tua partecipazione e la tua dedizione. Scoprirai che non ti \u00e8 possibile combattere i bisogni viscerali: presto o tardi ti sopraffaranno.<\/p>\n

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PESCI<\/strong><\/p>\n

\u00abLa nostra \u00e8 un\u2019epoca essenzialmente tragica, perci\u00f2 ci rifiutiamo di viverla tragicamente. C\u2019\u00e8 stato un cataclisma, siamo tra le rovine, incominciamo a costruire nuovi piccoli habitat, ad avere nuove piccole speranze. \u00c8 un lavoro piuttosto duro; adesso non ci sono strade scorrevoli che portano al futuro: bisogna scavalcare gli ostacoli o aggirarli. Dobbiamo vivere, non importa quanti cieli ci siano crollati addosso\u00bb. (D. H. Lawrence, L\u2019amante di Lady Chatterley<\/em>)<\/p>\n

Vi abbiamo visto nelle ultime settimane rabbuiarvi nel vostro acquario, cari Pesciolini: a un periodo oggettivamente difficile come quello del lockdown, che ha riguardato tutti, \u00e8 seguita per voi una fase personale di demoralizzazione e disillusione. Pensavate di aver sistemato alcune questioni della vostra vita e invece avete scoperto che i problemi sono come l\u2019Idra: ne eliminate uno, ne spuntano due. Occorre quindi riorganizzarsi, recuperare le energie e la speranza per affrontare i mesi a venire.
\nUn solo suggerimento: se non sapete come abbattere il mostro, ricordate che potete sempre aggirarlo.<\/p>\n","protected":false},"featured_media":3267,"template":"","categories":[83],"tags":[68,65,88],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/wp-json\/wp\/v2\/events\/3958"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/wp-json\/wp\/v2\/events"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/event"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/3267"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=3958"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=3958"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=3958"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}