{"id":3983,"date":"2020-09-24T16:55:35","date_gmt":"2020-09-24T14:55:35","guid":{"rendered":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/?post_type=event&p=3983"},"modified":"2020-10-28T16:19:42","modified_gmt":"2020-10-28T15:19:42","slug":"booknotes-9","status":"publish","type":"event","link":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/eventi\/booknotes-9\/","title":{"rendered":"Booknotes – Booknotes Collection"},"content":{"rendered":"

Benvenuti su\u00a0LaLaLab<\/a>, questa \u00e8 Booknotes<\/em><\/a>, la rubrica che abbiamo deciso di dedicare all\u2019intreccio, non sempre svelato, che spesso esiste fra la musica e la letteratura.<\/p>\n

La domanda \u00e8 sempre la stessa: quanti brani musicali traggono ispirazione da opere letterarie \u2013 citandole, riadattandole, trasponendole \u2013 e quante di queste contengono al contrario citazioni musicali e suggestioni sonore?<\/p>\n

Oggi abbiamo deciso di procedere in direzione ostinata e contraria e tentare l\u2019esperimento inverso rispetto a quanto fatto fino ad ora; vogliamo quindi parlare di quei libri che a loro volta parlano di musica, contengono musica, la raccontano, la spiegano, la romanzano.<\/p>\n

Per questo oggi vi proponiamo la nostra Booknotes Collection,<\/strong> una piccola raccolta bibliografica (ma non solo), che potrete leggere ascoltando, o ascoltare leggendo.<\/p>\n

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– 1 –<\/strong><\/p>\n

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La prima proposta che abbiamo selezionato per voi \u00e8 un libro di Giulia Cavaliere, edito nel 2018 da minimum fax.
\nStiamo parlando di
Romantic Italia. Di cosa parliamo quando cantiamo l\u2019amore<\/em><\/strong><\/a>, un lungo viaggio, come lo descrive l\u2019autrice, nel discorso amoroso, ma soprattutto in quell\u2019amore cantato<\/em> e ascoltato, proveniente dall\u2019immaginario pop unico nel suo genere evocato dalla canzone italiana, fatto di gelati, spiagge e jukebox, alberghi a ore di provincia, album di fotografia, lacrime ed estati destinate a concludersi<\/em>, insieme a quegli amori passeggeri sbocciati durante una notte al chiaro di luna.<\/em><\/p>\n

Da Domenico Modugno ai Matia Bazar, da Anna Oxa a Liberato, Giulia Cavaliere attraversa ottanta brani, fra i pi\u00f9 celebri della canzone italiana, raccontandone la genesi, gli aneddoti dietro le quinte, la rassegna stampa dell\u2019epoca con tutta la critica e i peggiori insuccessi, ma soprattutto lasciando trasparire le sue personali emozioni.<\/p>\n

Ciascuno di noi in fondo possiede un proprio repertorio di canzoni che inevitabilmente riportano a galla memorie, o sulle quali proiettiamo le speranze del futuro, parole che cantiamo sotto la doccia o col pensiero, silenziosamente, mentre le ascoltiamo alla radio, lasciandoci trasportare in un turbinio di disparate sensazioni.<\/p>\n

Se siete questo genere di lettori ascoltatori, Romantic Italia<\/em> sar\u00e0 per voi una affascinante sorpresa; se invece la carta stampata non fa proprio al caso vostro potrete averne comunque un assaggio ascoltando la versione in podcast<\/a>, prodotta da storielibere e curata da Sara Poma.<\/p>\n

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– 2 –<\/strong><\/p>\n

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Il secondo suggerimento che proponiamo \u00e8 il primo libro a fumetti del milanese classe \u201886 Lucio Ruvidotti<\/a>, illustratore, grafico e fumettista.
\nA seguito di una prima stesura breve, realizzata in collaborazione con Danilo Deninotti e Giorgio Fontana per Pagina99<\/em>, nasce
Miles. Assolo a fumetti<\/em><\/strong><\/a> su richiesta di Edizioni DB che invita Ruvidotti a realizzare un progetto dedicato alla musica jazz per la collana Icone<\/em>, fino a quel momento impegnata a raccogliere storie di vite di personaggi musicali nell\u2019ambito del rock.<\/p>\n

Il libro, spiega Ruvidotti in questa intervista<\/a> presentata a IterFestival 2020, non vuole tanto essere una biografia, quanto piuttosto raccontare la musica di uno dei pi\u00f9 grandi musicisti e compositori jazz mai esistiti, Miles Davis, il principe delle tenebre (the Prince of Darkness) che insieme alla sua tromba fu audace sperimentatore e innovatore nel panorama del jazz di tutto il XX secolo.<\/p>\n

\u00c8 dunque lecito domandarsi in che forma il disegno possa in questo caso raccontare e mettere in scena la musica.
\nA rispondere a questo interrogativo \u00e8 proprio Giorgio Fontana nella postfazione al libro, descrivendo il tratto di Ruvidotti come l\u2019unione perfetta di precisione e diversit\u00e0, \u201cun tratto nitido e un\u2019intuizione formidabile per il colore\u201d che ci trasporta attraverso \u201crapide discese nella fragile, geniale anima del trombettista, il tutto per\u00f2 unito in un accordo, in un quadro solido e coerente\u201d.<\/p>\n

Cos\u00ec le vignette stesse vi appariranno scandite, corte, quadrate, arancioni e geometriche per raccontare quello che fu il periodo bebop<\/em> di Miles, un jazz frenetico, molto veloce, rappresentato da disegni dinamici; altre vignette, questa volta lunghe e lente, cinematografiche<\/em>, rallenteranno la lettura, quando al centro della storia vi sar\u00e0 l\u2019incontro di Miles con Gil Evans, collega e amico, dalla cui frequentazione prender\u00e0 avvio il periodo del cool jazz, cool<\/em> per dire calmo, rilassato, ma soprattutto cool<\/em> come freddo, nella sua traduzione letterale.
\nFreddo proprio come fredde sono le tinte di cui si colorano le pagine del libro: blu cobalto, blu di Prussia e di Persia, Royal Blue, insomma, di quel Kind of Blue<\/em> che Miles Davis incise nelle giornate del 2 marzo e del 22 aprile del 1959 insieme a una compagnia d\u2019eccezione nello studio newyorkese della Columbia Records, a Manhattan, sulla 30a Strada.<\/p>\n

Qui in anteprima<\/a> il primo capitolo di Miles. Assolo a fumetti<\/em>.<\/p>\n

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– 3 –<\/strong><\/p>\n

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La terza e ultima posizione di questa Booknotes Collection \u00e8 dedicata a un libro che ogni appassionato di musica dovrebbe leggere.
\nSi tratta di
Come funziona la musica<\/em><\/strong><\/a>, ultimo titolo di David Byrne, musicista, ma a dire il vero artista a 360\u00b0, produttore discografico di successo, nonch\u00e9\u00a0 frontman<\/em> e fondatore dei Talking Heads.<\/p>\n

Il volume, edito in Italia da Bompiani nel 2014 (ed. originale: How music works, <\/em>McSweeneys, 2012) non vuole essere un manuale d\u2019istruzioni n\u00e9 un\u2019autobiografia, forse entrambe le cose o nessuna delle due, nonostante la propria vita e l\u2019esperienza lavorativa totalizzante di Byrne siano costantemente riflesse nella scrittura.<\/p>\n

Come funziona la musica<\/em> non va necessariamente letto dall\u2019inizio alla fine, ma i capitoli affrontano tematiche ben determinate legate al mondo della musica, dalla creativit\u00e0 alla performance<\/em>, passando per il business<\/em>economico alle spalle di una produzione discografica, fino al significato e l\u2019importanza delle collaborazioni, dello scambio culturale fra diverse menti.<\/p>\n

Con questo libro fra le mani non vi sorprender\u00e0 comprendere come una canzone non nasca semplicemente dall\u2019ispirazione, ma sia il prodotto complesso di molteplici fattori: \u00abprendete il 45 giri\u00bb vi spiegher\u00e0 Byrne fra le altre mille considerazioni a cui non avreste probabilmente mai pensato, \u00abdura quattro minuti, non permette di riprodurre al meglio le basse frequenze. Queste limitazioni riducono le decisioni possibili, perch\u00e9 un timpano o una grancassa sarebbero inutili\u00bb.<\/p>\n

Parlando di economia musicale vi incuriosir\u00e0 scoprire aneddoti come quello riguardante la produzione di Grown backwards<\/em>, album rilasciato nel 2004 dalla Nonesuch Records, che consegn\u00f2 a Byrne un anticipo di 225.000 dollari; Byrne racconta di averne spesi 218.000 solo per la produzione, arrivandone a guadagnare 58.000 con le vendite\u2026ma soltanto dopo diversi anni.<\/p>\n

Dunque se il titolo potr\u00e0 apparirvi \u201cintellettualmente arrogante e allo stesso tempo francamente disarmante\u201d, come scrive Michel Faber in questo articolo<\/a> sul The Guardian, il libro offre senza dubbio una prospettiva fresca ed estremamente sofisticata, come sofisticata \u00e8 la stessa musica di David Byrne.
\nConsiglio per gli appassionati: da leggere ripercorrendo in sottofondo le tappe discografiche, le performance dal vivo, gli allucinati videoclip dei Talking Heads.
\n
Qui<\/a> uno spunto.<\/p>\n

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Booknotes ritorna a novembre!<\/p>\n","protected":false},"featured_media":3960,"template":"","categories":[89],"tags":[68,65,70],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/wp-json\/wp\/v2\/events\/3983"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/wp-json\/wp\/v2\/events"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/event"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/3960"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=3983"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=3983"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=3983"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}